La prima impressione è quella che conta?

da Super User
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La percezione sociale è filtrata da schemi e rappresentazioni cognitive che acquisiamo con l’esperienza e che influenzano il nostro modo di rappresentare la realtà e di vedere il mondo fisico e relazionale. Una rappresentazione cognitiva è un’organizzazione di conoscenze, informazioni tra loro correlate.

Tali rappresentazioni si formano nel tempo e si accumulano nella memoria.La percezione sociale è filtrata da schemi e rappresentazioni cognitive che acquisiamo con l’esperienza e che influenzano il nostro modo di rappresentare la realtà e di vedere il mondo fisico e relazionale. Una rappresentazione cognitiva è un’organizzazione di conoscenze, informazioni tra loro correlate. Tali rappresentazioni si formano nel tempo e si accumulano nella memoria.Quando incontriamo una persona nuova, selezioniamo alcuni aspetti importanti per farci subito una prima impressione:- Aspetto fisico (bellezza) e contatto fisico- Comunicazione non verbale: postura, espressioni del volto, tono di voce, gestualità, abbigliamento, distanza dall’altro, ecc.- Comportamento manifesto: cosa fa e cosa dice.Sostanzialmente, traiamo delle inferenze da questi elementi per determinare i tratti di personalità di quello sconosciuto. Gli indizi di per sé sono neutri; noi attribuiamo loro un significato.Poi va detto che intervengono dei meccanismi di distorsione cognitiva (o bias) che modificano le nostre prime percezioni dell’altro. Per esempio la familiarità: vedere ripetutamente lo stesso viso ci predispone maggiormente verso di lui rendendolo più simpatico e più bello (es. personaggi della TV). La salienza: un indizio non usuale o poco comune attira immediatamente la nostra attenzione (es. capelli colorati, tatuaggi sul viso, ecc.). L’accessibilità di uno specifico elemento fa sì che esso venga notato subito e usato più di frequente per trarre delle inferenze (es. se per me è importante curare l’abbigliamento, osserverò subito come l’altro è vestito e mi farò un’idea sul suo look). Infine, l’effetto priming: i pensieri precedenti l’incontro di una persona nuova, influenzano la nostra prima impressione su di lui/lei.Tutti gli indizi raccolti confluiscono dunque in un giudizio - positivo o negativo - sull’altro al fine di avere informazioni unificate e impressioni coerenti.In letteratura, ci sono poi diverse teorie tra loro contrastanti che spiegano come gli indizi raccolti vengono raggruppati insieme.Va sottolineato comunque che le prime impressioni resistono al cambiamento a causa dell’effetto primacy perché una volta formulato un giudizio iniziale sull’altro, esso condiziona la ricerca di informazioni successive. Sostanzialmente cerchiamo conferme alla nostra ipotesi iniziale. I tratti che abbiamo colto dell’altro guidano l’interpretazione dei successivi. Correliamo tratti positivi con altri positivi e tratti negativi con altri negativi.Quindi anche se abbiamo ricavato un’impressione sbagliata, essa rimane invariata nel tempo. Ciò si verifica a causa di una strategia di economia cognitiva. Sarebbe troppo dispendioso mettere continuamente in discussione le nostre rappresentazioni mentali, pertanto tendiamo ad usare quelle preesistenti. E’ una profezia che si auto-avvera o effetto Rosenthal. Le nostre aspettative condizionano il modo di guardare il mondo circostante in un processo inconsapevole e pervasivo.

*immagini realizzate in collaborazione con ISS Vigano' di Merate

 

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